martedì 6 novembre 2007

Ewald Von Kleist


Von Kleist soggettivizzò il godimento della bellezza e della finalità della natura riferendolo soltanto alla propria anima, staccandosi dalla ragione valida per tutti.
Ideale creatore dei canti dei granatieri Kleist passò nella storia come primo poeta morto per la patria. Nella sua opera ritroviamo il presentimento e il desiderio per la morte, alimentato da un amore non corrisposto, ma anche e soprattutto dal contrasto fra la vita militare e l'ideale bucolico di pace nel mondo.
Ufficiale valorossissimo, ma ufficiale per forza, Kleist è per questo il modello del Tellheim di Lessing.
In Kleist il simbolo del labirinto che aveva prima sempre rappresentato il peccato è invocato e goduto per la sua qualità mimetica; egli può confondersi con gioia in esso. Il poeta gode della pura malinconia delle rinuncie, dell'abnegazione, che egli stesso vive nel contrasto fra il suo dovere di ufficiale e il suo Sensucht del mondo della pace. L'elemento illuministico è oramai un residuo formale.
Frequenti sono le immagini di pienezza e densità: tutto vive in Kleist e tutto è gonfio di vita; si è vicini a volte ad un irrazionalismo vitale dell'eccesso, dell'esuberanza della vita, sentita come l'oscura legge della natura. Pienezza di vita è anche la fugacità di questa pienezza che passa subito al più giovane scavalcando l'individualità. Egli è considerato infatti il primo poeta dionisiaco della letteratura tedesca.

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